Studi recenti dimostrano con un alto grado di certezza che per riuscire a smettere di fumare la sigaretta elettronica (vaporizzatore) con nicotina è più efficace dei sostituti nicotinici. Per confermare l’entità di questo effetto occorreranno tuttavia ulteriori studi.1,2
Per smettere di fumare, i sostituti nicotinici (ossia cerotto transdermico, gomma da masticare, compresse sublinguali e così via) restano comunque la soluzione migliore, in quanto più sicuri.
Bisogna fare tutto il possibile per smettere al più presto di fumare.
In seguito, bisogna riuscire a giungere a un’astinenza permanente da qualsiasi forma di consumo di nicotina e a liberarsi dal gesto di fumare, anche la sigaretta elettronica. Perché è semplicemente la cosa migliore che si possa fare per la propria salute!
Per smettere di fumare, la medicina raccomanda in via prioritaria di ricorrere a farmaci quali i sostituti nicotinici, poiché sono più sicuri.
Il vaporizzatore costituisce un’alternativa ai sostituti nicotinici, ma l’obiettivo finale deve restare quello di smettere completamente di fumare, tanto le sigarette convenzionali, quanto le sigarette elettroniche.
12 regole per farla finita con la nicotina
1. Fissare la data in cui si smetterà definitivamente di fumare sigarette convenzionali, anche solo occasionalmente. Bisogna assolutamente evitare la trappola del doppio consumo, ossia trovarsi in una situazione in cui si continua a fumare qualche sigarette di tanto in tanto, parallelamente al vaporizzatore.
2. Pianificare e organizzare la disassuefazione dal fumo sull’arco di 12-16 settimane, tenendo ben presente l’obiettivo finale, che è quello di riuscire ad abbandonare definitivamente anche il vaporizzatore.
3. Utilizzare preferibilmente vaporizzatori con un serbatoio di liquido che consenta di dosare i mg di nicotina.
Le sigarette elettroniche usa e getta vanno assolutamente evitate, poiché il loro contenuto non è affatto controllato. Senza dimenticare che hanno un impatto deleterio sull’ambiente!
Vanno evitati anche i dispositivi a tabacco riscaldato (Iqos, Iluma, Ploom, Glo), che sono ancora più dannosi per i polmoni (combustione incompleta) e nei quali non è possibile modulare i livelli di nicotina.
4. Bisogna iniziare con un dosaggio di nicotina sufficiente (da 6 a 18 mg) in funzione del grado di dipendenza (da lieve a molto elevato).
Se il liquido per il vaporizzatore non contiene abbastanza nicotina, si tende a inalare troppo aerosol che può irritare le vie respiratorie. Un dosaggio sufficiente, inoltre, permette di evitare i sintomi di astinenza troppo marcati e di ridurre il rischio di ricaduta. Alle fumatrici e ai fumatori standard (20 sigarette al giorno), si consiglia di iniziare con una dose di nicotina compresa tra 12 e 18 mg, a seconda delle loro abitudini di consumo. In seguito, bisogna riuscire a fumare gradualmente meno fino a smettere definitivamente.
5. Scegliere un liquido per il vaporizzatore che presenti un rapporto PV / PG adeguato, in modo da limitare l’irritazione della gola e evitare l’hit.
Anche il numero di aromi va limitato; conviene sceglierne uno simile a quello della sigaretta, per facilitare la disassuefazione e ridurre il rischio di ricadute. Vale la pena informarsi sulla tossicità degli aromi e sugli additivi da evitare. Inoltre, è meglio rinunciare ai coloranti e prestare molta attenzione al rischio di dry hit, che è dannoso per i polmoni!
6. Inalare solo piccole quantità di aerosol e il meno profondamente possibile. Se si prova la sensazione di dover tirare molto, probabilmente il dosaggio di nicotina non è sufficiente.
7. Distanziare le inalazioni. Se possibile, inspirare l’aerosol indirettamente (prima in bocca per un attimo, inalando solo in seguito).
8. Ridurre gradualmente la quantità di nicotina nel liquido, fino a quando si riuscirà a smettere definitivamente di fumare e ci si libererà dalla nicotina sotto qualsiasi forma.
9. Portare sempre con sé un kit di sopravvivenza (ad es. compressa sublinguale, compressa da succhiare o gomma da masticare alla nicotina) per evitare di ritrovarsi con un improvviso desiderio di fumare in un luogo dove è vietato. In questo modo si evita anche una ricaduta.
10. Evitare di acquistare il vaporizzatore in un chiosco, una tabaccheria, un mercatino o su Internet. Recarsi invece in un negozio specializzato, il cui personale di vendita sia disposto a tenere adeguatamente conto dell’obiettivo finale, che resta quello di smettere di fumare. Rimanere vigili di fronte alla vastità della gamma di prodotti e alla loro attrattiva.
11. Considerare con occhio critico gli aspetti di green washing, ossia la tendenza a enfatizzare un approccio ecologico a fini di marketing, al solo scopo di promuovere le vendite. Il vaporizzatore, come le sigarette convenzionali, non è eco-responsabile e non è buono né per la salute di chi ne fa uso né per il pianeta. E, di certo, non fa bene neanche al portafoglio!
12. Questi consigli non sostituiscono in alcun caso una consulenza personalizzata e specializzata come quella che può offrire una/un tabaccologa/o, medica/o, infermiera/e o psicologa/o. Fissare quanto prima un appuntamento con una o uno di questi specialisti aumenterà le probabilità di riuscire a smettere. È importante non restare soli.
Vanno evitati i dispositivi di tabacco riscaldato alimentati con i cosiddetti « stick » o mini-sigarette (ad es. Iqos, Ploom, Glo). Rispetto alle sigarette convenzionali comportano, con ogni probabilità, rischi per la salute altrettanto elevati. Questi dispositivi funzionano con una combustione parziale e vi si trovano catrame, benzopirene, nitrosammine (cancerogene) e particelle fini. Proprio come una sigaretta convenzionale, costringono a inalare a ritmo molto rapido, altrimenti si spengono automaticamente. Non è certo in questo modo che si riuscirà a smettere di fumare!
In un vaporizzatore, il liquido viene riscaldato a bassa temperatura. Poiché l'aerosol è meno tossico, è possibile ridurre i rischi per la salute fino a quando non si riuscirà a smettere definitivamente di fumare. Si tratta soprattutto di diminuire gradualmente la dose di nicotina nel liquido, in modo da raggiungere un’astinenza duratura nel giro di 12-16 settimane.