In collaborazione con il dr. med. Christian Rollini, psichiatra, fondatore della Società svizzera di sessuologia, specialista in sessuologia presso il centro di cure Medipsy.
La capacità di erezione diminuisce
Fumare, anche se solo occasionalmente, può nuocere alla potenza sessuale. Come provato da diversi studi, il tabagismo riduce l’afflusso di sangue e, per questa ragione, può comportare una significativa riduzione dell’erezione, fino al 20% in meno e oltre. Responsabili sono la nicotina, il monossido di carbonio e altre sostanze.
Ma è soprattutto il tabagismo cronico che ha un impatto ancora più deleterio sull’eccitazione sessuale. Il tabagismo prolungato nel tempo è sovente legato a problemi di erezione. Una correlazione comprensibile, se consideriamo che l’eccitazione sessuale richiede una buona irrigazione sanguigna e che il fumo influisce negativamente proprio su questo aspetto. Non va dimenticato, infatti, che il tabagismo è un noto fattore di rischio cardiovascolare.
Perché il mio desiderio diminuisce?
Le sostanze nocive contenute nel tabacco ostacolano la circolazione sanguigna e perturbano il funzionamento ormonale. I dati mostrano che il 25.6% dei fumatori prova uno scarso desiderio sessuale, contro il 21% tra i non fumatori. Inoltre, i fumatori hanno il 43% di probabilità in più di soffrire di disfunzione erettile rispetto ai non fumatori. Le sostanze nocive contenute nel tabacco causano un restringimento delle arterie, questo riduce il flusso di sangue al pene e quindi la capacità di mantenere l’erezione.
Uno studio ha provato che nonostante livelli potenzialmente elevati di testosterone, l’uomo che fuma ha maggiori probabilità di provare un minore desiderio sessuale. Ciò significa che, per questo aspetto, gli effetti nocivi che comporta il tabagismo possono superare gli effetti positivi del testosterone. L’esposizione prolungata alle sostanze tossiche contenute nel tabacco può alterare l’equilibrio ormonale e, di conseguenza, ridurre notevolmente il desiderio sessuale.
Smettere di fumare e ritrovare il desiderio sessuale
Smettere di fumare può migliorare notevolmente il desiderio sessuale. Come dimostrato dalla ricerca scientifica, rispetto ai fumatori gli ex fumatori hanno 20% in meno di probabilità di provare scarso desiderio sessuale. Smettere di fumare migliora la circolazione sanguigna e la salute generale, con ricadute positive sul desiderio sessuale.
Non molto tempo dopo aver smesso di fumare, l’afflusso di sangue al pene migliora già, e questo ne favorisce la funzionalità.
Altri studi dimostrano che smettere di fumare comporta benefici psicologici che contribuiscono a provare maggiore desiderio: l’autostima migliora, lo stress diminuisce, e anche questi aspetti possono aumentare il desiderio sessuale. Per gli uomini, smettere di fumare ha un impatto molto favorevole sulla salute sessuale e sul desiderio.
Fumare rende sterile?
Il tabagismo può ridurre la fertilità maschile poiché altera la qualità e il numero degli spermatozoi, e questo può diminuire le probabilità di una fecondazione.
Le sostanze tossiche presenti nel fumo di tabacco, quali la nicotina e i metalli pesanti, danneggiano il DNA degli spermatozoi e li rendono meno capaci di fecondare un ovulo. Gli spermatozoi di un uomo che fuma hanno più sovente una forma anomala e sono meno mobili, un ulteriore fattore che influisce negativamente sulla fertilità.
I disturbi dell’eccitazione possono essere un segnale d’allarme
I disturbi dell’eccitazione possono annunciare una malattia cardiovascolare e sono un importante segnale d’allarme, poiché sovente i danni alle arterie del pene si manifestano ben prima dei danni alle arterie coronarie. Di conseguenza, la disfunzione erettile può essere il primo indizio di una malattia cardiovascolare imminente.
Se il pene perde il 25% del flusso sanguigno, l’erezione può già essere compromessa. Invece il flusso sanguigno alle arterie coronarie deve ridursi di oltre la metà prima che la persona percepisca i sintomi di una malattia coronarica. Ecco perché la disfunzione erettile può apparire con diversi anni di anticipo sui primi problemi cardiaci.
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