I nuovi prodotti dell’industria del tabacco
Tra le nuove tecnologie sviluppate dalle multinazionali del settore troviamo quelle a tabacco riscaldato. Si tratta di dispositivi che scaldano mini-sigarette o capsule a temperature più basse di quelle alle quali bruciano le sigarette convenzionali. Secondo i fabbricanti, questo sistema permette di rilasciare nicotina evitando il fumo.
Ricerche indipendenti hanno tuttavia dimostrato che questi dispositivi inducono una pirolisi con combustione incompleta. (1) Poiché la temperatura alla quale giungono alcuni modelli può sfiorare i 330°, questo nuovo modo di fumare non è privo di pericoli: infatti, a questi livelli di calore nelle emissioni si trovano sempre componenti tossici. (3)
Più componenti tossici rispetto a quelli presenti nel fumo di sigaretta
Secondo studi indipendenti, nell’aerosol di IQOS si trovano alcuni componenti tossici e potenzialmente tossici in quantità maggiori rispetto al fumo di una sigaretta convenzionale. Questo vale in particolare per il glicidolo – sostanza considerata un cancerogeno probabile dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro – che è presente in misura del 400% superiore rispetto alle sigarette convenzionali. Secondo i ricercatori, questi risultati rendono necessaria un’analisi indipendente dell’aerosol di IQOS, in particolare per identificare i componenti che presentano un potenziale di tossicità sconosciuto. (4).
Il problema? La temperatura degli aerosol
Ogni dispositivo scalda il tabacco a una temperatura diversa (ad es. 330 °C per IQOS, 240 °C per Glo). Uno studio (Horinouchi et al. 2021) ha dimostrato che l’aumento della temperatura alla quale è riscaldato il tabacco comporta:
un aumento della formazione di particolato e di composti carbonilici, e
un aumento della citotossicità del fumo principale. (1)
Di conseguenza, i dispositivi HTP (per heated tobacco product, ossia prodotti a tabacco riscaldato) che funzionano a temperature più elevate generano una maggiore quantità di composti nocivi (si veda anche l’immagine sottostante).
I dispositivi attualmente sul mercato e le temperature alle quali giungono
Philip Morris (PM)
Il dispositivo a tabacco riscaldato messo a punto da PM International si chiama IQOS. Le mini-sigarette di tabacco («heets») che permette di fumare sono munite di filtro e sono scaldate a una temperatura di ben 330°C. Si tratta pertanto di un dispositivo a temperatura elevata e ciò che libera non è vapore. Il suo funzionamento comporta una pirolisi e produce sostanze di degradazione termica. (1)
In Svizzera IQOS è il prodotto dominante in questo segmento di mercato. È venduto anche in una sessantina di paesi attraverso l’Asia e l’Europa e in diverse province canadesi. Nel 2017 il gruppo PM ha presentato alla FDA statunitense una domanda di autorizzazione per «prodotto di tabacco a rischio modificato». Parallelamente, sta sviluppando diversi altri prodotti, alcuni contenenti tabacco come IQOS, altri cartucce di liquido usa e getta come VEEV.
Japan Tobacco International (JTI)
Questo gigante del settore commercializza diversi tipi di sigarette HTP. Si tratta di dispositivi che diffondono un aerosol riscaldato contenente tabacco, nicotina e aromi. Possono essere classificati in due categorie in funzione della temperatura alla quale giungono, che può essere elevata (circa 200°C) o ridotta (tra 30° e 40°C).
Distribuito in Giappone e in Svizzera, Ploom Tech ricorre a una tecnologia ibrida. Produce un aerosol riscaldando un liquido senza nicotina, che passa attraverso una capsula contenente tabacco granulato (e quindi, ovviamente, nicotina). È un dispositivo a bassa temperatura.
Ploom S o X riscalda mini-sigarette di tabacco (sticks) con un dispositivo il cui design non cerca altro che la competitività. Esso comporta una pirolisi. (2) È un dispositivo a temperatura elevata.
Secondo Xavier Lubino, vicepresidente R&D di JTI, «i prodotti a vapore di tabacco offrono il gusto autentico del tabacco e un rituale molto più vicino al tradizionale gesto che accompagna il fumo». Più chiaro di così. Precisiamo comunque che questi dispositivi liberano un aerosol di fumo anziché un vapore, e non c’è dubbio che rafforzino sia la dipendenza fisica sia la dipendenza comportamentale.
British American Tobacco (BAT)
BAT sta mettendo alla prova i suoi dispositivi Glo, Glo pro, Hyper e Hyper+ sui mercati giapponese, svizzero e canadese sin dal 2016. Questi dispositivi sono muniti di un sistema a induzione, che permette di raggiungere più velocemente la temperatura di funzionamento, ossia 240-280°C. Questo sistema, rapido e in grado di raggiungere temperature elevate, comporta con ogni probabilità una pirolisi, proprio come i dispositivi dello stesso tipo commercializzati dalla concorrenza.
Dispositivi a tabacco riscaldato: nient’altro che un modo per continuare a fumare
Apriamo gli occhi: l’industria del tabacco non vende questi prodotti per aiutare le consumatrici e i consumatori a smettere di fumare.
Sul sito web di PMI possiamo leggere: «Si ritiene che al mondo le fumatrici e i fumatori siano oltre un miliardo. Queste persone andrebbero incoraggiate a smettere. A chi intende continuare, tuttavia, vorremmo offrire alternative senza fumo».
Vediamo di essere realisti: non è che Philips Morris stia veramente offrendo un’alternativa…
Milioni di persone sono riuscite a smettere di fumare! Vi sono soluzioni molto efficaci per far fronte ai sintomi di astinenza. Non è per nulla impossibile: ci si può rivolgere a un servizio di consulenza per un aiuto specializzato, si può provare con una terapia a base di sostituti nicotinici oppure con un farmaco. Questi supporti raddoppieranno le probabilità di riuscire a smettere definitivamente.
La figura A mette a confronto il colore del filtro prima e dopo 91 inalazioni. Il colore del filtro di Ploom S cambia solo lievemente. Sui filtri di Glo, IQOS e delle sigarette convenzionali (hi-lite), invece, si sono depositate particelle di materiale bruno.
Figura B: Variazione di peso del particolato intrappolato nel filtro durante l’essiccazione a circa 25°C e < 20% di umidità relativa. I dati rappresentano le medie ± errore standard (SEM) dei risultati di cinque esperimenti indipendenti. IQOS è il dispositivo che ottiene i valori peggiori dopo la sigaretta convenzionale.
Bibliografia
- Auer R, Concha-Lozano N, Jacot-Sadowski I, Cornuz J, Berthet A. Heat-Not-Burn Tobacco CigarettesSmoke by Any Other Name. JAMA Intern Med. 2017;177(7):1050–1052
- T. Horinouchi T., Miwa S. Comparison of cytotoxicity of cigarette smoke extract derived from heat-not-burn and combustion cigarettes in human vascular endothelial cells. J Pharmacol Sci. 2021 Nov;147(3):223-233
- El-Kaassamani M, Yen M, Talih S, et al, Analysis of mainstream emissions, secondhand emissions and the environmental impact of IQOS waste: a systematic review on IQOS that accounts for data source, Tobacco Control Published Online First: 13 May 2022
- Extrait de : génération sans tabac.org